Titolo originale : Änglamakerskan
Pagine : 482
Il segreto degli angeli è il mio primo Läckberg e con ogni probabilità anche l'ultimo. Gli ingredienti per un buon giallo ci sono, ma stemperati da quella che sembra un'eccessiva ricercatezza di fondo. Insomma, un buon piatto con troppo condimento, troppi i personaggi, e quindi le vite da raccontare e scandagliare nel dettaglio, troppi i cambi di punto di vista, fin troppo ambiziosi i presupposti per un finale che ha più di una piega, come la trama grinzosa, la scrittura che sa di artificio e i dialoghi sempliciotti. Tutti i pezzi scombinati del puzzle tornano al loro posto alla fine, ma il risultato non è bello quanto previsto. L'effetto sorpresa è annullato dalla piega precipitosa che prendono gli eventi sul più bello, proprio quando ci si aspetta il tocco da maestro. Ma di magistrale questo giallo non ha nulla, se non gli elementi classici del genere sparpagliati alla rinfusa qua e lì per ingannare il lettore. Si gira l'ultima pagina che già non si vede l'ora di lasciar andare tutti questi personaggi destinati ad avere non più di una scialba identità dentro uno scialbo romanzo.
“Avevano pensato di superare il dolore grazie ai lavori di ristrutturazione. Nessuno dei due era sicuro che fosse un buon piano, ma era l'unico che avessero. L'alternativa era sdraiarsi e lasciarsi deperire lentamente. ”
Confesso che non ho mai letto niente di quest'autrice. Da questo resto lontano. Non sopporto troppi cambi di punti di vista.
RispondiEliminaneanche io ;) fai bene a tenertene lontana, ci sono libri che meritano di più...
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